Cristo è risorto, alleluia!
Fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Oggi la chiesa ascolta finalmente il Alleluia, Risuona di bocca in bocca, di cuore in cuore, e il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio in tutto il mondo.
Dal sepolcro vuoto di Gerusalemme, ci giunge la notizia inaudita: Gesù, il Crocifisso, «non è qui, ma è risuscitato» (Lc 24,6). Non è nel sepolcro; è vivo!
L'amore ha vinto l'odio. La luce ha vinto le tenebre. La verità ha vinto la menzogna. Il perdono ha vinto la vendetta. Il male non è scomparso dalla nostra storia; rimarrà fino alla fine, ma non ha più potere; non ha più potere su coloro che accolgono il dono della grazia di questo giorno.
Urbi et Orbi nella Pasqua 2025 (Foto VATICANO MEDIA Divisione)
Sorelle e fratelli, specialmente voi che soffrite e disperate, il vostro grido silenzioso è stato ascoltato, le vostre lacrime sono state raccolte, nessuna è andata perduta! Nella sofferenza e nella morte di Gesù, Dio ha preso su di sé tutto il male del mondo e, nella sua infinita misericordia, lo ha vinto: ha distrutto l'orgoglio diabolico che avvelena il cuore umano e semina ovunque violenza e distruzione. L'Agnello di Dio ha trionfato! Per questo, oggi esclamiamo: "Vive il Signore, mia speranza" (Sequenza pasquale).
Sì, la risurrezione di Gesù è il fondamento della speranza: da questo evento in poi, la speranza non è più un'illusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non è ingannevole! Spes non confundit! (cfr Rm 5,5). E questa speranza non è una manovra evasiva; è una sfida; non ci allontana dalla realtà, ma ci responsabilizza.
Chi spera in Dio pone le sue deboli mani nella sua mano grande e forte, si lascia sollevare e si mette in cammino: insieme a Gesù risorto diventa pellegrino della speranza, testimone della vittoria dell’amore divino, della potenza disarmata della vita.
Urbi et Orbi nella Pasqua 2025 (Foto VATICANO MEDIA Divisione)
Cristo è risorto! Questo messaggio racchiude tutto il senso della nostra esistenza, che non è destinata alla morte, ma alla vita. La Pasqua è la celebrazione della vita! Dio ci ha creati per la vita e desidera che l'umanità risorga! Ai suoi occhi, ogni vita è preziosa! Quella dei bambini nel grembo materno, così come quella degli anziani o dei malati, che in sempre più Paesi sono considerati persone di cui si può disporre.
Quanta volontà di uccidere vediamo ogni giorno nei tanti conflitti in varie parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso all'interno delle famiglie, contro donne o bambini! Quanto disprezzo a volte si manifesta verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!
In questo giorno, vorrei che ritrovassimo speranza e fiducia nei nostri simili, anche verso coloro che non ci sono vicini o che provengono da terre lontane, con usanze, stili di vita, idee e tradizioni sconosciuti, perché siamo tutti figli di Dio!
Vorrei che potessimo riscoprire la speranza che la pace sia possibile! Dal Santo Sepolcro, nella Chiesa della Resurrezione, dove quest'anno cattolici e ortodossi celebrano la Pasqua lo stesso giorno, possa la luce della pace irradiarsi in Terra Santa e nel mondo intero. Esprimo la mia vicinanza ai cristiani sofferenti in Palestina e Israele, così come a tutto il popolo israeliano e palestinese. Il crescente clima di antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo è preoccupante. Allo stesso tempo, il mio pensiero va alla popolazione, e in particolare alla comunità cristiana, nella Striscia di Gaza, dove il terribile conflitto continua a portare morte e distruzione e a creare una situazione umanitaria drammatica e deplorevole. Faccio appello alle parti in conflitto affinché cessino il fuoco, liberino gli ostaggi e aiutino le persone affamate che anelano a un futuro di pace!
Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria. Mentre quest'ultimo Paese attraversa un delicato periodo di transizione nella sua storia, i popoli di entrambi i Paesi anelano alla stabilità e alla partecipazione al destino delle rispettive nazioni. Invito tutta la Chiesa ad accompagnare con attenzione e preghiera i cristiani di questo amato Medio Oriente.
Penso in particolare al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi e prolungate al mondo a causa della guerra, ed esorto tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo.
Che Cristo Risorto doni il dono pasquale della pace all'Ucraina martoriata e incoraggi tutti i soggetti coinvolti a proseguire i loro sforzi per una pace giusta e duratura.
In questo giorno di festa, ricordiamo il Caucaso meridionale e preghiamo per la rapida firma e attuazione di un accordo di pace definitivo tra Armenia e Azerbaigian, che possa portare alla tanto attesa riconciliazione nella regione.
Che la luce pasquale risvegli la volontà di unità nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nei loro sforzi per evitare l'escalation di tensioni e crisi. Che incoraggi anche i partner della regione a rifiutare comportamenti pericolosi e destabilizzanti.
Il Cristo Risorto, nostra speranza, doni pace e conforto alle popolazioni africane vittime di violenze e conflitti, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan e nel Sud Sudan, e sostenga quanti soffrono per le tensioni nel Sahel, nel Corno d'Africa e nella regione dei Grandi Laghi. Rafforzi anche i cristiani che, in molti luoghi, non possono professare liberamente la loro fede.
Non può esserci pace se non c'è libertà di religione, libertà di pensiero e di parola e nessun rispetto per le opinioni altrui.
Non può esserci pace senza un autentico disarmo! Il diritto di ogni popolo a garantire la propria difesa non deve portare a una corsa agli armamenti generalizzata. La luce della Pasqua ci ispira a superare le barriere che causano divisioni e portano con sé una moltitudine di conseguenze politiche ed economiche. Ci ispira a prenderci cura gli uni degli altri, a rafforzare la solidarietà reciproca e a lavorare per lo sviluppo integrale di tutti i popoli.
In questo momento, non possiamo esimerci dal sostenere il popolo birmano, già afflitto da anni di conflitto armato, mentre affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto di Sagaing, che ha causato migliaia di vittime e portato sofferenze a molti sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e le loro famiglie ed esprimiamo la nostra sincera gratitudine a tutti i generosi volontari impegnati nelle operazioni di soccorso. L'annuncio del cessate il fuoco da parte di diverse parti interessate nel Paese è un segno di speranza per tutto il Myanmar.
Faccio appello a tutti coloro che ricoprono posizioni politiche in tutto il mondo a non cedere alla logica della paura, che chiude le persone, ma a utilizzare le risorse disponibili per aiutare chi è nel bisogno, combattere la fame e promuovere iniziative che favoriscano lo sviluppo. Le "armi" della pace sono quelle che creano futuro, non quelle che seminano morte!
Il principio di umanità non deve mai essere trascurato come pietra angolare delle nostre azioni quotidiane. Data la crudeltà dei conflitti in cui vengono attaccati civili indifesi, scuole, ospedali e operatori umanitari, non dobbiamo dimenticare che questi attacchi non sono semplicemente bersagli, ma esseri umani con anima e dignità.
E in questo Anno Santo, la Pasqua può essere anche l'occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e i prigionieri politici!
Cari fratelli e sorelle,
Nella Pasqua del Signore, morte e vita si sono affrontate in un duello incomprensibile, ma il Signore ora vive per sempre (cfr Sequenza pasquale) e ci dona la certezza che anche noi siamo chiamati a condividere la vita che non conosce fine, in cui il fragore delle armi e l'eco della morte tacciono. Affidiamoci a Colui che solo può fare nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5)!
Auguro a tutti una buona Pasqua! Cristo è risorto, alleluia!
Fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Oggi, finalmente, l’Alleluia risuona nella Chiesa, risuona di bocca in bocca, di cuore in cuore, e il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio sparso per il mondo.
Dal sepolcro vuoto di Gerusalemme, ci giunge la notizia inaudita: Gesù, il Crocifisso, «non è qui, ma è risuscitato» (Lc 24,6). Non è nel sepolcro; è vivo!
L'amore ha vinto l'odio. La luce ha vinto le tenebre. La verità ha vinto la menzogna. Il perdono ha vinto la vendetta. Il male non è scomparso dalla nostra storia; rimarrà fino alla fine, ma non ha più potere; non ha più potere su coloro che accolgono il dono della grazia di questo giorno.
Urbi et Orbi nella Pasqua 2025 (Foto VATICANO MEDIA Divisione)
Sorelle e fratelli, specialmente voi che soffrite e disperate, il vostro grido silenzioso è stato ascoltato, le vostre lacrime sono state raccolte, nessuna è andata perduta! Nella sofferenza e nella morte di Gesù, Dio ha preso su di sé tutto il male del mondo e, nella sua infinita misericordia, lo ha vinto: ha distrutto l'orgoglio diabolico che avvelena il cuore umano e semina ovunque violenza e distruzione. L'Agnello di Dio ha trionfato! Per questo, oggi esclamiamo: "Vive il Signore, mia speranza" (Sequenza pasquale).
Sì, la risurrezione di Gesù è il fondamento della speranza: da questo evento in poi, la speranza non è più un'illusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non è ingannevole! Spes non confundit! (cfr Rm 5,5). E questa speranza non è una manovra evasiva; è una sfida; non ci allontana dalla realtà, ma ci responsabilizza.
Chi spera in Dio pone le sue deboli mani nella sua mano grande e forte, si lascia sollevare e si mette in cammino: insieme a Gesù risorto diventa pellegrino della speranza, testimone della vittoria dell’amore divino, della potenza disarmata della vita.
Urbi et Orbi nella Pasqua 2025 (Foto VATICANO MEDIA Divisione)
Cristo è risorto! Questo messaggio racchiude tutto il senso della nostra esistenza, che non è destinata alla morte, ma alla vita. La Pasqua è la celebrazione della vita! Dio ci ha creati per la vita e desidera che l'umanità risorga! Ai suoi occhi, ogni vita è preziosa! Quella dei bambini nel grembo materno, così come quella degli anziani o dei malati, che in sempre più Paesi sono considerati persone di cui si può disporre.
Quanta volontà di uccidere vediamo ogni giorno nei tanti conflitti in varie parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso all'interno delle famiglie, contro donne o bambini! Quanto disprezzo a volte si manifesta verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!
In questo giorno, vorrei che ritrovassimo speranza e fiducia nei nostri simili, anche verso coloro che non ci sono vicini o che provengono da terre lontane, con usanze, stili di vita, idee e tradizioni sconosciuti, perché siamo tutti figli di Dio!
Vorrei che potessimo riscoprire la speranza che la pace sia possibile! Dal Santo Sepolcro, nella Chiesa della Resurrezione, dove quest'anno cattolici e ortodossi celebrano la Pasqua lo stesso giorno, possa la luce della pace irradiarsi in Terra Santa e nel mondo intero. Esprimo la mia vicinanza ai cristiani sofferenti in Palestina e Israele, così come a tutto il popolo israeliano e palestinese. Il crescente clima di antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo è preoccupante. Allo stesso tempo, il mio pensiero va alla popolazione, e in particolare alla comunità cristiana, nella Striscia di Gaza, dove il terribile conflitto continua a portare morte e distruzione e a creare una situazione umanitaria drammatica e deplorevole. Faccio appello alle parti in conflitto affinché cessino il fuoco, liberino gli ostaggi e aiutino le persone affamate che anelano a un futuro di pace!
Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria. Mentre quest'ultimo Paese attraversa un delicato periodo di transizione nella sua storia, i popoli di entrambi i Paesi anelano alla stabilità e alla partecipazione al destino delle rispettive nazioni. Invito tutta la Chiesa ad accompagnare con attenzione e preghiera i cristiani di questo amato Medio Oriente.
Penso in particolare al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi e prolungate al mondo a causa della guerra, ed esorto tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo.
Che Cristo Risorto doni il dono pasquale della pace all'Ucraina martoriata e incoraggi tutti i soggetti coinvolti a proseguire i loro sforzi per una pace giusta e duratura.
In questo giorno di festa, ricordiamo il Caucaso meridionale e preghiamo per la rapida firma e attuazione di un accordo di pace definitivo tra Armenia e Azerbaigian, che possa portare alla tanto attesa riconciliazione nella regione.
Che la luce pasquale risvegli la volontà di unità nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nei loro sforzi per evitare l'escalation di tensioni e crisi. Che incoraggi anche i partner della regione a rifiutare comportamenti pericolosi e destabilizzanti.
Il Cristo Risorto, nostra speranza, doni pace e conforto alle popolazioni africane vittime di violenze e conflitti, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan e nel Sud Sudan, e sostenga quanti soffrono per le tensioni nel Sahel, nel Corno d'Africa e nella regione dei Grandi Laghi. Rafforzi anche i cristiani che, in molti luoghi, non possono professare liberamente la loro fede.
Non può esserci pace se non c'è libertà di religione, libertà di pensiero e di parola e senza rispetto per le opinioni altrui.
Non può esserci pace senza un autentico disarmo! Il diritto di ogni popolo a garantire la propria difesa non deve portare a una corsa agli armamenti generalizzata. La luce della Pasqua ci ispira a superare le barriere che causano divisioni e portano con sé una moltitudine di conseguenze politiche ed economiche. Ci ispira a prenderci cura gli uni degli altri, a rafforzare la solidarietà reciproca e a lavorare per lo sviluppo integrale di tutti i popoli.
In questo momento, non possiamo esimerci dal sostenere il popolo birmano, già afflitto da anni di conflitto armato, mentre affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto di Sagaing, che ha causato migliaia di vittime e portato sofferenze a molti sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e le loro famiglie ed esprimiamo la nostra sincera gratitudine a tutti i generosi volontari impegnati nelle operazioni di soccorso. L'annuncio del cessate il fuoco da parte di diverse parti interessate nel Paese è un segno di speranza per tutto il Myanmar.
Faccio appello a tutti coloro che ricoprono posizioni politiche in tutto il mondo a non cedere alla logica della paura, che chiude le persone, ma a utilizzare le risorse disponibili per aiutare chi è nel bisogno, combattere la fame e promuovere iniziative che favoriscano lo sviluppo. Le "armi" della pace sono quelle che creano futuro, non quelle che seminano morte!
Il principio di umanità non deve mai essere trascurato come pietra angolare delle nostre azioni quotidiane. Data la crudeltà dei conflitti in cui vengono attaccati civili indifesi, scuole, ospedali e operatori umanitari, non dobbiamo dimenticare che questi attacchi non sono semplicemente bersagli, ma esseri umani con anima e dignità.
E in questo Anno Santo, la Pasqua può essere anche l'occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e i prigionieri politici!
Cari fratelli e sorelle,
Nella Pasqua del Signore, morte e vita si sono affrontate in un duello incomprensibile, ma il Signore ora vive per sempre (cfr Sequenza pasquale) e ci dona la certezza che anche noi siamo chiamati a condividere la vita che non conosce fine, in cui il fragore delle armi e l'eco della morte tacciono. Affidiamoci a Colui che solo può fare nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5)!
Auguro a tutti una buona Pasqua! Cristo è risorto, alleluia!
Fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Oggi, finalmente, l’Alleluia risuona nella Chiesa, risuona di bocca in bocca, di cuore in cuore, e il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio sparso per il mondo.
Dal sepolcro vuoto di Gerusalemme, ci giunge la notizia inaudita: Gesù, il Crocifisso, «non è qui, ma è risuscitato» (Lc 24,6). Non è nel sepolcro; è vivo!
L'amore ha vinto l'odio. La luce ha vinto le tenebre. La verità ha vinto la menzogna. Il perdono ha vinto la vendetta. Il male non è scomparso dalla nostra storia; rimarrà fino alla fine, ma non ha più potere; non ha più potere su coloro che accolgono il dono della grazia di questo giorno.
Urbi et Orbi nella Pasqua 2025 (Foto VATICANO MEDIA Divisione)
Sorelle e fratelli, specialmente voi che soffrite e disperate, il vostro grido silenzioso è stato ascoltato, le vostre lacrime sono state raccolte, nessuna è andata perduta! Nella sofferenza e nella morte di Gesù, Dio ha preso su di sé tutto il male del mondo e, nella sua infinita misericordia, lo ha vinto: ha distrutto l'orgoglio diabolico che avvelena il cuore umano e semina ovunque violenza e distruzione. L'Agnello di Dio ha trionfato! Per questo, oggi esclamiamo: "Vive il Signore, mia speranza" (Sequenza pasquale).
Sì, la risurrezione di Gesù è il fondamento della speranza: da questo evento in poi, la speranza non è più un'illusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non è ingannevole! Spes non confundit! (cfr Rm 5,5). E questa speranza non è una manovra evasiva; è una sfida; non ci allontana dalla realtà, ma ci responsabilizza.
Chi spera in Dio pone le sue deboli mani nella sua mano grande e forte, si lascia sollevare e si mette in cammino: insieme a Gesù risorto diventa pellegrino della speranza, testimone della vittoria dell’amore divino, della potenza disarmata della vita.
Urbi et Orbi nella Pasqua 2025 (Foto VATICANO MEDIA Divisione)
Cristo è risorto! Questo messaggio racchiude tutto il senso della nostra esistenza, che non è destinata alla morte, ma alla vita. La Pasqua è la celebrazione della vita! Dio ci ha creati per la vita e desidera che l'umanità risorga! Ai suoi occhi, ogni vita è preziosa! Quella dei bambini nel grembo materno, così come quella degli anziani o dei malati, che in sempre più Paesi sono considerati persone di cui si può disporre.
Quanta volontà di uccidere vediamo ogni giorno nei tanti conflitti in varie parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso all'interno delle famiglie, contro donne o bambini! Quanto disprezzo a volte si manifesta verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!
In questo giorno, vorrei che ritrovassimo speranza e fiducia nei nostri simili, anche verso coloro che non ci sono vicini o che provengono da terre lontane, con usanze, stili di vita, idee e tradizioni sconosciuti, perché siamo tutti figli di Dio!
Vorrei che potessimo riscoprire la speranza che la pace sia possibile! Dal Santo Sepolcro, nella Chiesa della Resurrezione, dove quest'anno cattolici e ortodossi celebrano la Pasqua lo stesso giorno, possa la luce della pace irradiarsi in Terra Santa e nel mondo intero. Esprimo la mia vicinanza ai cristiani sofferenti in Palestina e Israele, così come a tutto il popolo israeliano e palestinese. Il crescente clima di antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo è preoccupante. Allo stesso tempo, il mio pensiero va alla popolazione, e in particolare alla comunità cristiana, nella Striscia di Gaza, dove il terribile conflitto continua a portare morte e distruzione e a creare una situazione umanitaria drammatica e deplorevole. Faccio appello alle parti in conflitto affinché cessino il fuoco, liberino gli ostaggi e aiutino le persone affamate che anelano a un futuro di pace!
Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria. Mentre quest'ultimo Paese attraversa un delicato periodo di transizione nella sua storia, i popoli di entrambi i Paesi anelano alla stabilità e alla partecipazione al destino delle rispettive nazioni. Invito tutta la Chiesa ad accompagnare con attenzione e preghiera i cristiani di questo amato Medio Oriente.
Penso in particolare al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi e prolungate al mondo a causa della guerra, ed esorto tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo.
Che Cristo Risorto doni il dono pasquale della pace all'Ucraina martoriata e incoraggi tutti i soggetti coinvolti a proseguire i loro sforzi per una pace giusta e duratura.
In questo giorno di festa, ricordiamo il Caucaso meridionale e preghiamo per la rapida firma e attuazione di un accordo di pace definitivo tra Armenia e Azerbaigian, che possa portare alla tanto attesa riconciliazione nella regione.
Che la luce pasquale risvegli la volontà di unità nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nei loro sforzi per evitare l'escalation di tensioni e crisi. Che incoraggi anche i partner della regione a rifiutare comportamenti pericolosi e destabilizzanti.
Il Cristo Risorto, nostra speranza, doni pace e conforto alle popolazioni africane vittime di violenze e conflitti, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan e nel Sud Sudan, e sostenga quanti soffrono per le tensioni nel Sahel, nel Corno d'Africa e nella regione dei Grandi Laghi. Rafforzi anche i cristiani che, in molti luoghi, non possono professare liberamente la loro fede.
Non può esserci pace se non c'è libertà di religione, libertà di pensiero e di parola e senza rispetto per le opinioni altrui.
Non può esserci pace senza un autentico disarmo! Il diritto di ogni popolo a garantire la propria difesa non deve portare a una corsa agli armamenti generalizzata. La luce della Pasqua ci ispira a superare le barriere che causano divisioni e portano con sé una moltitudine di conseguenze politiche ed economiche. Ci ispira a prenderci cura gli uni degli altri, a rafforzare la solidarietà reciproca e a lavorare per lo sviluppo integrale di tutti i popoli.
In questo momento, non possiamo esimerci dal sostenere il popolo birmano, già afflitto da anni di conflitto armato, mentre affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto di Sagaing, che ha causato migliaia di vittime e portato sofferenze a molti sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e le loro famiglie ed esprimiamo la nostra sincera gratitudine a tutti i generosi volontari impegnati nelle operazioni di soccorso. L'annuncio del cessate il fuoco da parte di diverse parti interessate nel Paese è un segno di speranza per tutto il Myanmar.
Faccio appello a tutti coloro che ricoprono posizioni politiche in tutto il mondo a non cedere alla logica della paura, che chiude le persone, ma a utilizzare le risorse disponibili per aiutare chi è nel bisogno, combattere la fame e promuovere iniziative che favoriscano lo sviluppo. Le "armi" della pace sono quelle che creano futuro, non quelle che seminano morte!
Il principio di umanità non deve mai essere trascurato come pietra angolare delle nostre azioni quotidiane. Data la crudeltà dei conflitti in cui vengono attaccati civili indifesi, scuole, ospedali e operatori umanitari, non dobbiamo dimenticare che questi attacchi non sono semplicemente bersagli, ma esseri umani con anima e dignità.
E in questo Anno Santo, la Pasqua può essere anche l'occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e i prigionieri politici!
Cari fratelli e sorelle,
Nella Pasqua del Signore, morte e vita si sono affrontate in un duello incomprensibile, ma il Signore ora vive per sempre (cfr Sequenza pasquale) e ci dona la certezza che anche noi siamo chiamati a condividere la vita che non conosce fine, in cui il fragore delle armi e l'eco della morte tacciono. Affidiamoci a Colui che solo può fare nuove tutte le cose (cfr Ap 21,5)!
Auguro a tutti una felice Pasqua!
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